Un Clan a Lourdes …quale meravigliosa esperienza!

Sono Francesco e quest’estate ho portato il clan del mio gruppo FO14 a fare la route di servizio a Lourdes con il treno scuola dell’ O.P.F.B. , è stata sia per me che per i ragazzi, un’esperienza fantastica, in occasione della festa della parrocchia ci è stato chiesto di portare una testimonianza del nostro “andare a Luordes” e il breve articolo che trovi qui sotto è quanto è scaturito dalla riflessione dei ragazzi! …

Capire cosa ci abbia spinto ad intraprendere il nostro primo pellegrinaggio a Lourdes significa considerare un antefatto fondamentale,tornando con la memoria un po indietro. Tutto è cominciato in una nottata di dicembre durante l’uscita invernale del clan Forlì 14. Eravamo riuniti in “assemblea plenaria”e ci stavamo animatamente confrontando riguardo la scelta della ruote estiva,quando dall’idea di due ragazze presenti si è concretizzata la soluzione “servizio a Lourdes”. Fin da principio a nessuno sfuggì nè la complessità, nè il grande impegno che questo progetto avrebbe richiesto (a lungo disposti in cerchio ci guardavamo l’un l’altro negli occhi,pensierosi). Era soprattutto la prospettiva di trovarci a stretto contatto con chi vive quotidianamente la sofferenza che ci intimoriva.

Pur non sentendoci pronti per un’esperienza così forte,nessuno riuscì a tirarsi indietro dal partecipare a quella “missione”,come se essa ci fosse stata affidata da un’entità Superione che in noi riponeva grande fiducia. Dunque è proprio per questa sensazione che siamo riusciti a rompere gli indugi e ad accettare.

Anche l’incontro così incondizionato con la fede ci coglieva impreparati,ma, soprattutto, è prevalsa l’idea di essere chiamati a questo,così sfidando nostri i nostri limiti abbiamo deciso di metterci in gioco e siamo partiti. Solo ora,dopo aver vissuto questa condizione, ci rendiamo conto di quanto sia complesso riuscire a disporre ordinatamente il flusso di emozioni e i numerosi insegnamenti che abbiamo ricevuto durante il pellegrinaggio; già ciò testimonia la straordinarietà di quanto sperimentato. Reputiamo che tutte le conquiste ottenute siano strettamente legate al servizio svolto.

Addentrandoci in esso abbiamo progressivamente interiorizzato il senso cristiano del servire, spostando sugli altri priorità e attenzioni,che siamo soliti rivolgere su noi stessi. Il consentire di poter far vivere pienamente il pellegrinaggio a chi, per varie ragioni,non ne avrebbe avuto la possibilità leniva la nostra fatica e motivava i nostri sforzi. Grazie a tale spirito anche gran parte delle barriere tra noi e la diversità si sono dissolte. Di fronte ai malati abbiamo rivelato noi stessi senza nasconderci dietro maschere o costumi di cui ci serviamo nella quotidianità. E dunque a noi cosa è rimasto? L’amore,in tutte le sue manifestazioni: quello dei malati che nonostante le difficoltà si recano a Lourdes per ringraziare di quanto nella loro vita hanno ricevuto; quello di tanti Foulards Blanches che offrono il loro servizio con dedizione ed entusiasmo; l’amore totale di Bernadette che l’ha sostenuta nelle grandi difficoltà della sua testimonianza e, al di sopra di tutto, l’immenso amore di Maria che manifestandosi non ci ha mai lasciato soli nel cammino.

I Rovers e le Scolte del Clan Forlì 14

 

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